Heleni Porfyriou (National Research Council of Italy, CNR-ISPC, Italy)
Guido Zucconi (University IUAV of Venice - Italy)
The history of visual traditions in European urban design, in our view, has not yet been adequately researched and its impact on our cultures still awaits evaluation. The topic is obviously immense. In this first phase, we will focus our investigation on the case of Italy, while launching a parallel international debate with a series of comparative seminars.
Our case study regarding Italy will focus on the introduction of the notions of “perspective - prospettiva”, “environment/context – ambiente”, and “landscape/townscape – paesaggio” in the debate surrounding cities and their modernization.
How did the investigation of ancient cities affect the foundations of urban design in early 20th century Italy? Starting from this question our research will focus on the notion of perspective, initially introduced in Italian laws on the protection of historic buildings and later utilized to support the principle of “the monument and its surroundings” as a significant entity to be protected.
Running from Corrado Ricci to Gustavo Giovannoni, from the 1909 Act to that of 1939, a red thread binds together a series of proposals and studies elaborated by a heterogeneous group of intellectuals − archaeologists, architects, legal experts, art historians and garden designers, both professional and amateur − who made their specific contributions to the creation of an innovative notion of “urban space”. These will further both analysis and preservation as well as urban design purposes. All this seems to reveal an osmosis between two fields often seen as antagonists.
Giovannoni's work is located along this thin boundary between conservation and urban design; his contribution (between 1910 and 1930) turns out to be crucial because it captures a series of different suggestions and elaborates a synthesis that can be of use to architects, city planners and urban conservation professionals. The keyword at that time was no longer perspective but “paesaggio” (as indicated in the 1939 Act), which unlike English, in Italian stands both for landscape and townscape.
Is it possible, therefore, to speak of an Italian approach to elaborating a specific notion of urban space grounded in history? An approach which emerged in the early 20th century, mainly in the field of city conservation? And which might be considered distinct from the Sitte-Woelfflin-Brinckmann approach, being largely based on visual perception?
On these grounds the Italian research group will develop a programme of investigation and promote a series of interdisciplinary workshops, bringing together Italian historians, architects, planners, archaeologists, art historians and so on, that aim to trigger both specific studies and overarching approaches (see Sub-theme: Giovannoni prima di Giovannoni). In parallel, these online seminars will promote a comparative approach between the Italian tradition and similar developments in other European countries, such as, the Sittesque tradition in German speaking countries; the Beaux Arts approach in France and other francophone countries; and the picturesque tradition in the UK. This cycle of seminars will take place in the Fall semester of 2021.
A second stage may follow this research path, investigating other historic periods or focusing on different significant European (Western or simply national) case studies, such as the emergence of urban conservation in the 1960s or the first urban design programme at Harvard, or the birth and impact of the Townscape movement.
Heleni Porfyriou (Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR-ISPC, Italia)
Guido Zucconi (Università IUAV di Venezia - Italia)
La storia delle tradizioni visive nella progettazione urbana europea, a nostro avviso, non è ancora stata adeguatamente studiata; il suo impatto sulle nostre culture aspetta ancora di essere valutato. L'argomento è ovviamente enorme. In questa prima fase, focalizzeremo la nostra indagine sul caso italiano aprendo parallelamente il dibattito internazionale con una serie di seminari comparativi.
Il focus italiano riguarderà l’introduzione delle nozioni di “prospettiva”, “ambiente” e “paesaggio” nel dibattito sulle città e sulla loro modernizzazione. In che modo l'indagine sulle città antiche ha influenzato le basi dell’urbanistica (e della “progettazione urbana”) dell'Italia del primo Novecento? Partendo da questa domanda la nostra ricerca si concentrerà sulla nozione di prospettiva, inizialmente introdotta nelle leggi italiane sulla tutela degli edifici storici e successivamente utilizzata a sostegno del principio del "monumento e i suoi dintorni" come entità significativa da proteggere.
Da Corrado Ricci a Gustavo Giovannoni, dalla legge del 1909 a quella del 1939, un filo rosso lega insieme una serie di proposte e studi elaborati da un gruppo eterogeneo di intellettuali: archeologi, architetti, giuristi, storici dell'arte, esperti di giardini, professionisti e dilettanti, che hanno dato il loro contributo specifico nella creazione di una nozione innovativa di “spazio urbano”; che servirà non solo per analizzare e preservare, ma anche per progettare. Tutto questo sembra rivelare un’osmosi tra due campi spesso visti come antagonisti.
Lungo questo sottile crinale tra conservazione e progettazione urbana si colloca il lavoro di Giovannoni; il suo contributo (tra il 1910 e il 1930) si rivela cruciale perché coglie una serie di suggestioni diverse ed elabora una sintesi che potesse essere utilizzata da architetti, urbanisti e professionisti della conservazione urbana. La parola chiave in quel momento non è più “prospettiva” ma “paesaggio” (come indicato nella legge del 1939), che a differenza dell'inglese, in italiano si usa indifferentemente per indicare sia quello urbano che naturale.
È dunque possibile parlare di un modo italiano di elaborare una nozione specifica di spazio urbano fondata sulla storia? Qualcosa che è emerso all'inizio del XX secolo, principalmente nel campo della conservazione delle città? Qualcosa che potrebbe essere considerato diverso dall’approccio di Sitte-Woelfflin-Brinckmann, fortemente basato sulla percezione visiva?
Su queste basi il gruppo di ricerca italiano svilupperà la propria indagine e promuoverà una serie di seminari interdisciplinari, tra storici, architetti, pianificatori, archeologi, storici dell'arte ecc., con l'obiettivo di individuare specificità e approcci generali (vedi Sottotema: Giovannoni prima di Giovannoni). Parallelamente questi seminari online avvieranno un approccio comparativo tra questa tradizione italiana e lo sviluppo in altri paesi europei, come la tradizione sittesca nei paesi di lingua tedesca; quella Beaux-Arts in Francia e nei paesi francofoni; e la tradizione pittoresca nel Regno Unito. Questo ciclo di seminari verrà organizzato nel semestre autunnale del 2021 e comprenderà
Una seconda fase può seguire questo percorso di ricerca indagando diversi periodi storici o concentrandosi su altri significativi casi di studio europei (occidentali o semplicemente nazionali), come l'emergere della conservazione urbana negli anni '60 o il primo programma di Urban design ad Harvard, o la nascita e l'impatto del movimento Townscape.
25 Nov. 2021
Stefan Kubin (TU Wien – Austria), Architects of three generations. Contextualising the complex work of the Sitte family of architects in Central Europe
9 Dec. 2021
Katrin Albrecht (University of Applied Sciences OST –Switzerland), The image of the street. Representation and perception of street space
Spring 2022
Michele Lamprakos (University of Maryland – US), Urban Dialogues: Reviving al-Andalus in Spain and Mororcco 1912-1956
Spring 2022
Sara Nunoz (University of Salamanca – Spain) (to be confirmed)